L'uno vive la morte dell'altro, come l'altro muore la vita del primo, ma nello stesso tempo non possono stare l'uno senza l'altro, vivendo solo l'uno in virtù dell'altro.
Eraclito
'A chi mi ha domandato chiarezza nella spiegazione delle mie visioni rispondo che se non riuscito a far comprendere alla mia stessa anima quanto fosse importante la nostra riunione, quanto fosse sacra e inviolabile, come posso essere sufficientemente utile al mio interlocutore a guisa di intendere alla perfezione?'
DRE
Duc, o parens celsique dominator poli, Quocumque placuit; nulla parendi mora est. Adsum inpiger. Fac nolle, comitabor gemens Maiusque patiar, facere quod licuit bono. Ducunt volentem fata, nolentem trahunt.
107,11,5.
Prima di incontrare il destino vagavo e ti aspettavo attraverso una ricerca antropologica, per capire l’essere umano, in perenne attesa della nostra unione. È così da secoli, in ogni vita. Ci sei tu e ci sono io. Noi. Abbiamo avuto la possibilità dì vivere l’una accanto all’altra, anche sul piano fisico, sin dagli albori del tempo. Ho sentito la tua presenza molto prima dì conoscere e scoprire il corpo nel quale ti sei incarnata in questa vita. Ogni volta è così. Ti attendo da secoli. Ti inseguo e ci ostacolano. Mi sei mancata prima dì averti, mi sei mancata quando siamo stati una cosa sola, mi manchi ora, ad ogni rintocco dì ogni strumento che segna lo scorrere del presente. Un passo in solitaria non è un passo. La nostra anima vive il tormento della sofferenza, in continua tribolazione per la distanza; essa non può essere appagata senza la purezza che si genera quando siamo vicini, uniti. Sul piano astrale vivo con te. Su quello spirituale ti vedo, ti leggo, mi parli. Su quello fisico, in ogni nuova vita, ti allontani. Ti perdo. E ti inseguo. Mi accusi dì provare un amor cortese e dì vivere dì nobili sentimenti. Noi siamo l’amore perché ti sento e perché insieme siamo l’unita. Siamo uno. Il futuro dell’umanità. La salvezza. Insieme siamo nuovamente la perfezione. E ancora tu non ne vedi l’importanza e la magnificenza. Questa liberazione, spinta allo stato più alto e profondo e all’esaltazione dell’uomo e dì ogni sua percezione e sentimento, non dobbiamo raggiungerla per il nostro individualistico piacere ma bensì perché le nostre energie combinate sono necessarie per un bene più grande. L’uomo ha bisogno dì noi. Il genere umano non potrà garantirsi pace se non affronteremo la nostra missione. Quando ti ho nuovamente incontrata non ho avuto più bisogno dì un'altra relazione, perché la relazione sei tu. Non ho dovuto più ricercare la soddisfazione di bisogni, necessità, volontà, desideri, perché nella perfezione raggiunta ho potuto trovare tutto quello che sempre, da sempre, ho per sempre cercato, l’altra metà dell’anima. Il passato e il futuro si sono cancellati perché il bisogno si è concretizzato. Il mal dì vivere, il senso dì disagio, l’incertezza, le paure, tutto era svanito. Il solo tuo sorriso e i tuoi occhi accendevano la vita della nostra anima, divisa e sola senza la propria metà. Attraverso i tuoi occhi ho visto il futuro e gli stessi occhi del figlio. Ora ricordo quando e dove ci siamo uniti nelle vite passate. Noi siamo l'ourobóros.
M.11.1+1=2
7x2=14.1+4=5
2-5=3 La perfezione
Siamo perfezione.
Non vi è cosa, non vi è forma, non vi è vita, che non abbia il suo opposto. La legge della dualità è la legge che domina l’universo, condizionando la nostra esistenza. Gli opposti sono l’unione perfetta, la complementarità. La lettera M è formata dall’unione dì due numeri 1, la cui somma è il simbolo del binario 2, l’uomo e la donna, il bene e il male, il positivo e il negativo. Il numero 7 è simbolicamente la globalità, l’universalità, l’equilibrio perfetto; rappresenta un ciclo compiuto e dinamico. Il numero 3, rovesciato e chiuso, è il lemniscus, simbolo della continua lotta degli opposti per il raggiungimento dell’equilibrio e quindi del continuo evolversi della vita per mezzo dei contrari.
La separazione crea imperfezione.
Lontani non formiamo un’anima.
Divisi siamo equilibrio assente.